Il progetto di cartografia e classificazione delle dune costiere è stato sviluppato dall’Area Geologia Suoli e Sismica della Regione Emilia-Romagna (AGSS) in collaborazione con il Consorzio Futuro in Ricerca (CFR) e il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell‘Università di Ferrara. La procedura di elaborazione adottata è stata accuratamente descritta nel rapporto 'Le dune costiere al 2019 - stato e analisi evolutive periodo 2004-2019', disponibile online https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/notizie/notizie-2023/le-dune-costiere-emilia-romagna. Il nuovo criterio si basa sull'utilizzo dei dati altimetrici ad alta risoluzione acquisiti con tecnologia lasercan (DTM_Lidar-RER 2004) e sulla fotointerpretazione delle ortofoto all'anno 2005. I DTM_Lidar consentono infatti l'identificazione degli elementi morfologici significativi, il piede della duna e limiti della depressione retrodunale, necessari per la classificazione delle morfologie in 3 categorie principali: duna attiva, duna semi-stabilizzata, duna stabilizzata. Sono inoltre state introdotte le tipologie "duna residuale" (porzioni estremamente alterate e riconoscibili solo in foto aerea) e "duna artificiale" (porzioni ricostituite artificialmente). La classificazione contene inoltre i campi quali: quota (maggiore o minore di 2 m), vegetazione (specie pioniera-rada-assente, erbosa annuale, erbosa perenne, arborea, arborea-arbustiva, mista), essenze e grado di antropizzazione.